Maturità 2019: cos’è e come è cambiata?
La maturità è l’esame di stato conclusivo della scuola secondaria di secondo grado.
Da quest’anno con la circolare ministeriale numero 3050 del 4 ottobre 2018 l’esame è stato modificato. Sono state inserite due prove scritte, invece di tre, più l’orale, e si potrà essere ammessi con una insufficienza in una disciplina.
Sarà necessario aver frequentato almeno tre quarti delle ore previste.
Inoltre sono stati aggiunti dei requisiti per poter accedere alle prove d’esame, quali le prove invalsi.
Maturità, soltanto un esame?
Questa prova finale racchiude il percorso di cinque anni di ogni studente, che si trova in un periodo di ansie, fatiche, paure e adrenalina.
Il rapporto con i professori si rivela fondamentale per affrontare con maggior sicurezza e tranquillità la maturità grazie all’aiuto reciproco.
Consigli per affrontare la maturità
Alcuni consigli pratici per sostenerla sono:
- Studio costante
- Fare più simulazioni possibili
- Concentrarsi sulla multidisciplinarietà
- Fare al meglio la relazione alternanza scuola lavoro.
Alcuni rimedi anti-panico sono:
- Rilassarsi il giorno prima dell’esame
- Fare pause per aumentare la concentrazione
- Nei momenti di panico ricordarsi che esiste un dopo
- Studiare prima e non ridursi all’ultimo.
Conclusioni sulla maturità
Con la conclusione di questa prova ogni studente rivive tutto il percorso fatto provando soddisfazione ma dall’altra parte una grande nostalgia ricordando i momenti passati con i compagni e i professori, le ansie, le interrogazioni e le uscite didattiche, perché la scuola è un luogo che custodisce tante emozioni e sensazioni che colmano la vita di ogni adolescente.
Con il passaggio di questo rituale lo studente si pone degli interrogativi sul suo futuro come per esempio scegliere se intraprendere un percorso lavorativo o continuare il percorso di studio.
“Le sfide rendono la vita interessante… Superarle è ciò che le dà significato.” Joshua J. Marine
Articolo redatto da Silvia e Giulia, due studentesse del Liceo che hanno svolto l’esperienza di alternanza scuola-lavoro presso il Polo di Psicologia.